In ricordo di Franco Basaglia
Il 29 agosto 1980, moriva
Franco Basaglia.
Chiudendo i manicomi aveva
detto: “abbiamo dimostrato che l’impossibile può diventare possibile”.
La legge 180, sbocco e mediazione politica
dell’azione di Basaglia, cancellando l’impostazione repressiva della
psichiatria, ha dato un contributo fondamentale per lo sviluppo della
democrazia e delle libertà nel nostro Paese.
Ha posto fine a secoli di abusi nei confronti
di migliaia di persone obbligate all’internamento nei manicomi, restituendo
loro libertà e dignità. Proprio qui sta il valore centrale della legge 180:
nella sua spinta liberatrice e nell’idea di società che include, che accoglie,
che soccorre, in cui ogni essere umano ha piena cittadinanza.
E’ importante ricordare che il lavoro di
Basaglia è stato “lavoro di gruppo”, e che prosegue: ancora oggi moltissimi
operatori, associazioni di cittadini utenti e familiari sono impegnati per
affermare il diritto alla salute mentale e a trattamenti sanitari sempre
rispettosi della dignità della persona, come afferma la nostra
Costituzione.
Sappiamo bene che la riforma Basaglia è
positiva e ricca di successi ma non è ancora stata pienamente applicata: il
diritto alla salute mentale non è garantito ancora su tutto il territorio
nazionale. Si sono riaperte strutture residenziali molto simili ai vecchi
ospedali psichiatrici e spesso sono i farmaci l’unica risposta al bisogno di
cura. Questa situazione di abbandono di chi soffre e delle loro famiglie offre
pretesti ai “nostalgici” del manicomio. Basta pensare ai disegni di legge
contro la legge 180 presentati anche quest’anno in parlamento.
I tagli al Servizio sanitario e al welfare
aggravano la situazione, indeboliscono per primi i servizi territoriali: dai
Dipartimenti di Salute Mentale ai servizi sociali, e producono nuove esclusioni
e disagi.
E’ importante che Governo e Regioni investino
per la salute mentale: garantire 24 ore su 24 la “presa in carico” delle
persone e dei loro familiari nei servizi territoriali, con Centri di Salute Mentale
accoglienti, servizi domiciliari e residenziali e per l’inclusione lavorativa,
abitativa e sociale. Questo serve non smantellare la 180 e tornare al
manicomio, sarebbe un’incivile scorciatoia, che nega dignità e diritti a chi
soffre di disagio mentale, e limita la libertà per tutti.
Siamo convinti che il modo più giusto per
ricordare Franco Basaglia sia continuare l’impegno per dimostrare ancora che
“l’impossibile può diventare possibile”. E’
una battaglia di civiltà.